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LUIGI BRACCHI

Luigi Bracchi

(Italian, 1892)

E' in fase di perfezionamento l' ARCHIVIO LUIGI BRACCHI . MILANO, per l'archiviazione, la tutela, la diffusone e la valorizzazione dell'opera del Maestro.

 

 

1892 . Luigi Bracchi nasce a Tirano il 17 maggio. Ad ottobre suo padre Carlo, medico, muore a soli 26 anni.
1912 . a soli 20 anni, si trasferisce a Milano dove la sua vocazione artistica avrà modo di rivelarsi e di consolidarsi nell’ambito dell’Accademia di Brera (anche se comunemente egli viene considerato essenzialmente autodidatta, come il bresciano Giuseppe Ronchi (1875-1952) di cui il giovane Bracchi è per qualche tempo allievo.
1915 . Partecipa, con il grado di sottotenente, alla Prima Guerra Mondiale rimanendo ferito nella battaglia di Bligny, sul fronte francese dove la II Armata italiana era impegnata. In tale occasione si meritò una medaglia d’argento, circostanza di cui non farà parola che in rarissime occasioni.
Esordisce al Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano (Esposizione annuale) dove sarà presente in maniera costante partecipando alle Mostre Annuale e Sindacali per 27 volte fino al 1939.
1926 . 1928 . 1930 . 1932 . 1934 . 1936 . 1938 . 1940 .  1942 . nove inviti ad esporre
alla Esposizione Internazionale d’Arte città di Venezia.
1929 . è invitato alla II Mostra del Novecento Italiano.
1931 . 1935 . 1939 . è invitato ad esporre alla Quadriennale di Roma.
1920 . sposa a Milano Regina Cassolo (in arte solamente “Regina”) scultrice, dapprima futurista e affermata esponente del II futurismo lombardo, poi astrattista. Come molti artisti del primo Novecento la coppia vive un periodo parigino. Nella capitale francese abiteranno in Rue Lamartine n.16.
Tornati a Milano si accaseranno nello studio- abitazione di via Rossini 3, dove rimarranno fino alla morte.
Affermatosi senza clamore (come scrive Mario Monteverdi) e con una buona e fedele cerchia di collezionisti, Luigi Bracchi non si limiterà alla sola produzione pittorica, ma si occuperà anche di critica collaborando con alcune riviste e giornali fra i quali il locale “Corriere della Valtellina”. Nel capoluogo lombardo Luigi Bracchi, che dal 1909 era socio della Famiglia Artistica, aveva instaurato saldi legami con Aldo Carpi, Carlo Carrà, Pietro Annigoni, Savinio Labò, Achille  Funi (vale a dire con alcuni fra i più bei nomi della pittura milanese e nazionale dell’epoca). Aveva anche conservato o allacciato rapporti con i con valligiani residenti a Milano e attivi nel mondo della cultura (da Emilio Guicciardi a Balilla Pinchetti a Renzo Sertoli Salis, a  Camillo de Piaz e tanti altri).
Ogni anno, fin che la salute glielo permise, tornò a Tirano a passarvi l’agosto, un mese di intensa attività, come attestano i numerosi paesaggi valtellinesi che costituirono la mostra “La buona Terra” curata da Mario Negri, Camillo de Piaz e Bruno Ciapponi Landi, che la Provincia gli dedicò l’anno seguente alla sua scomparsa
1978 . muore a Milano il 30 maggio. La moglie lo aveva preceduto di qualche anno.
Riposano entrambi a Mede Lomellina.